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Ricordiamoci del razzismo anti-cinese del febbraio 2020....

  • Immagine del redattore: CinaMassaggi
    CinaMassaggi
  • 4 feb 2022
  • Tempo di lettura: 2 min

A due anni di distanza ormai pochi si ricordano - molti preferiscono non ricordare - di cosa fu il febbraio del 2020: decine di episodi accertati di aggressione e insulto a cittadini cinesi in Italia, accusati ingiustamente di essere gli "untori", accusati di aver diffuso il virus in Italia, quando invece, come provano studi scientifici di vari laboratori universitari italiani, il coronavirus circolava gia' nel nostro paese in Novembre 2019 !

I negozi cinesi furono boicottati, alcuni furono oggetto di vandalismo, e la reazione del governo fu' molto tiepida, le forze dell'ordine fecero poco o nulla per tutelare degli onesti cittadini che lavorano e pagano le tasse.

Questo perche' per la sinistra italiana esiste un razzismo di serie A e un altro di serie B.

Se fossero stati presi di mira simboli ebraici ci sarebbe stata una mobilitazione senza precedenti....

Lo stesso Presidente americano Trump, un pazzoide alla Casa Bianca, parlava di "virus cinese", aizzando violenze contro i cittadini asiatici in tutto il mondo.


A due anni di distanza cosa e' rimasto di tutto questo?

Per fortuna poco o nulla. Le donne che andavano dai parrucchieri cinesi attirate dai bassi prezzi, ci sono gradualmente tornate, e oggi nessuno pensa nemmeno lontanamente che entrare in un esercizio commerciale gestito da cittadini della Repubblica Popolare possa costituire, ai fini del contagio da covid, un rischio maggiore che non entrare in un negozio italiano. Anzi, dai risultati dei (pochi) controlli fatti sul rispetto delle norme anti covid, gli esercizi commerciali cinesi risultano i meno sanzionati.

Anche a livello generale il razzismo e l'intolleranza contro gli stranieri e' passato piu' sotto-traccia, pur continuando ad esistere, e non viene piu' esternato in maniera spavalda e ossessiva come nel prima pandemia, 2018 e 2019 soprattutto.

Ricordiamoci del mancato stragista razzista LUCA TRAINI, ex leghista, ora in carcere a scontare la sua pena, e del clima tossico di quel periodo.

Ovunque andavi, per strada, al bar, c'era sempre un tizio che prendeva a pretesto un qualsiasi fatto per parlare delle "malefatte", vero o presunte, degli stranieri immigrati, quasi in maniera DIDATTICA, propagandando al pubblico idee razziste e xenofobe.

Erano questi i cosiddetti "soldati di Matteo Salvini", gente indottrinata su facebook dal leader leghista, con la complicita' del suo social manager Luca Morisi, che poi, oltretutto, si e' scoperto essere un drogato e un omosessuale....bonta' sua!






 
 
 

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