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In Italia, prima sconti la pena, poi ti fanno il processo...

  • Immagine del redattore: ALBERTO PUCCI
    ALBERTO PUCCI
  • 27 nov 2021
  • Tempo di lettura: 1 min

Questo cartellone dell'edizione locale odierna de "La Nazione" dimostra il nulla che c'e' oggi dietro gran parte del giornalismo italiano. Se non parlano di covid, propagandando acriticamente i vaccini, non hanno di cosa altro trattare...

Danno notizia che la Polizia avrebbe scoperto una casa di prostituzione in centro a Viareggio, ma in realta' questo e' avvenuto 7 mesi fa', a aprile. La novita' e' che la disgraziata cinese ritenuta "sfruttatrice" del meretricio (in realta' probabilmente la solita prestanome) e' stata riarrestata casualmente a Torino, su ordine della Procura di Lucca, per gli stessi fatti -reato, dopo che era stata gia' scarcerata per decorrenza dei termini. Tutto questo dimostra casomai, per l'ennesima volta, l'USO DISTORTO E PERSECUTORIO della carcerazione preventiva in Italia. Un "presunto innocente" dovrebbe poter attendere l'esito del processo in piena liberta', se non e' persona pericolosa per l'incolumita' pubblica. E questa donna non lo e' pericolosa, sicuramente. C'e' poi da chiedersi se una cittadina italiana avrebbe avuto questo trattamento....la vogliono far "marcire" in carcere per un fatto (organizzazione della prostituzione altrui) che che in altri paesi (Olanda, Germania, Svizzera) non e' nemmeno reato....

Per questo esprimo la mia umana solidarieta' a questa ennesima vittima del sistema giudiziario repressivo poliziesco italiano.




 
 
 

1 comentario


Alberto Pucci
Alberto Pucci
27 nov 2021

Beh, come si dice...repetita juvant.

Ripetono la stessa notizia due volte, a distanza di tempo. Per diffamare i cinesi a fini di razzismo e gloriare le forze di polizia... una tecnica da regime.

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