top of page

"Non è necessario vaccinare tutti " (Ilaria Capua, virologa).

  • Immagine del redattore: ALBERTO PUCCI
    ALBERTO PUCCI
  • 22 mar 2021
  • Tempo di lettura: 2 min

"È necessario immunizzare una quota maggioritaria degli anziani e farlo nel più breve tempo possibile". Non lo diciamo noi, ma lo dice una stimata virologa, docente presso l'Universita' di Padova, Ilaria Capua.


L'immunita' di gregge e' un obiettivo stupido e irraggiungibile.

L'immunità di gregge è raggiunta quando grazie a una sufficiente percentuale di persone vaccinate si riesce a bloccare la circolazione del virus. Se avessimo un vaccino con efficacia contro il contagio al 100% e una copertura a lungo termine, tenendo conto della velocità di diffusione del virus con un R0 (quante persone un infetto a sua volta contagia) tra 2,5 e 3,5, il risultato si otterrebbe vaccinando il 60-72% della popolazione. Non è però questo il caso: i vaccini Pfizer e Moderna hanno un'efficacia contro il contagio del 95%, J&J del 72% e AstraZeneca, a seconda delle stime, del 62-82%.


Tenendo conto di quest'ultimo parametro, l'immunità di gregge si potrebbe ottenere solo vaccinando almeno il 97% della popolazione: una percentuale irrealistica, anche considerando che c'è chi non vuol fare il vaccino. In più c'è la variante inglese che fa crescere l’R0 a 4,5 e con ogni probabilità aumenta la letalità del virus. Infine, non sappiamo ancora quanto durerà l'immunità nel tempo.


Invece con strategie vaccinali corrette si può raggiungere l'obiettivo di ridurre la letalità di Covid-19 a quella dell'influenza ben prima del prossimo autunno. Vediamo come e perché.


Iniziamo considerando la categoria degli 80-89enni in Italia: per loro la letalità di Covid-19 senza vaccino è del 7,3% e sono 3,6 milioni di persone. Il numero di vaccinati l'8 marzo era di 990.000, la prima dose ha effetto più o meno dopo 2 settimane, poi va fatto il richiamo per aumentare e prolungare l'efficacia del vaccino.

Bene, oggi 22 marzo, con una percentuale di immunizzati con prima dose del 27,5%, la letalità è scesa al 5,3%. Naturalmente la letalità cambia a seconda della fascia di età: fino a 39 anni è già praticamente zero (al netto, ovviamente, delle specifiche fragilità individuali), fino a 49 anni è di 1 su 1.000 contagiati.


Nella fascia tra i 50 e i 79 anni, a causa dello scarso numero di vaccinati, la letalità si è ridotta solo di poco, mentre per gli over 90, è già scesa dal 12,8% senza vaccino all’ 8,2% di oggi.

Continuando di questo passo, la letalità diventerà simile a quella dell'influenza il 25 giugno, anche utilizzando la stessa strategia vaccinale usata finora, cioè vaccinando anche chi appartiene a classi di età non molto a rischio (docenti, forze di polizia, amministrativi).

Per quella data saremo arrivati a coprire con la prima dose il 53% della popolazione, ovvero 31,9 milioni di italiani. Ma questo scenario è possibile solo a condizione che Pfizer, Moderna, AstraZeneca e da aprile J&J rispettino i termini di consegna, che le diffidenze su AstraZeneca si dissolvano definitivamente, e che il piano del commissario straordinario Figliuolo proceda passando rapidamente dalle 130 mila prime dosi iniettate a metà marzo, alle 300 mila entro fine aprile (che diventano 500 mila inclusi i richiami).


In conclusione, si puo' vincere il Covid senza necessariamente vaccinare tutti, come invece vorrebbe la SINISTRA VACCINISTA alla Zingaretti, che vede nel vaccinarsi una bandiera ideologica e identitaria. Guarda caso in consonanza con gli interessi delle grandi case farmaceutiche.




 
 
 

留言


  • Grey Facebook Icon

 CinaMassaggi vg - tUTTI I DIRITTI RISERVATI

a cura di  Panjin Press 

bottom of page