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Quando si controllano (quasi) esclusivamente ditte cinesi.....

  • Immagine del redattore: ALBERTO PUCCI
    ALBERTO PUCCI
  • 8 mag 2021
  • Tempo di lettura: 2 min

Stava lavorando come ogni giorno Luana D'Orazio, non ancora 23enne, di Agliana, in provincia di Pistoia. Stava lavorando in una ditta (di proprieta' italiana) di Montemurlo, un'azienda tessile di via Garigliano, quando è stata straziata dal macchinario. Ed è morta sul colpo. Una tragedia che lascia sotto choc la Toscana e che ripropone una volta di più il tema della sicurezza nei luoghi di lavoro.

Una ragazza nel fiore degli anni, con i suoi sogni e i progetti, cancellati in un attimo, in un qualsiasi lunedì di maggio. Inutile ogni tentativo di soccorso. I colleghi di lavoro hanno immediatamente dato l'allarme ma per Luana non c'era già più niente da fare.

La tragedia è accaduta intorno alle 10, durante il normale turno di lavoro. L'azienda è una fabbrica tessile, come tante di quelle che gravitano in quell'area. La giovane stava lavorando a un orditoio quando è rimasta agganciata al rullo, finendo intrappolata nel macchinario. Ma come è possibile morire mentre si lavora di fronte a un macchinario a 22 anni? Sul luogo dell'incidente sono arrivati i carabinieri e il personale Asl per la sicurezza sui luoghi di lavoro. Ci sarà un'inchiesta che appurerà come e perché Luana, che lavorava in quella azienda da circa un anno, sia morta.

Certo e' che qualcosa, nei dispositivi di sicurezza, non ha funzionato come doveva.

La fotocellula che doveva bloccare il macchinario all'avvicinarsi di una qualsiasi persona ai rulli NON HA FUNZIONATO. Sembra inoltre che mancasse una saracinesca di protezione.

Quindi possibili mancanze che un normale controllo ispettivo avrebbe rilevato sicuramente. Controllo che, pero', almeno recentemente, presso l' italianissima azienda tessile in questione, non c'e' stato.

Mentre invece, nelle molte altre fabbrichette di proprieta' cinese della zona i controlli, in questi ultimi anni, non sono mancati.

Specialmente dopo l'incendio nel "pronto Moda Teresa" del 1 dicembre 2013, sette vittime cinesi, i controlli sono stati concentrati quasi esclusivamente, nell'area di Prato-Pistoia, nelle ditte di proprieta' cinese. Lo stesso ex Presidente della Regione Toscana Enrico Rossi se ne e' fatto un vanto....

Fino a ieri almeno, una Azienda tessile che avesse nella sua ragione sociale un cognome cinese o simil-tale, aveva, di fatto, dieci volte di piu' la probabilita' di essere controllata rispetto ad una Ditta italiana.

ECCO, QUESTI SONO I RISULTATI.... PERCHE' LA SICUREZZA SUL LAVORO NON HA COLORE, NON HA NAZIONALITA'. Le violazioni ci possono essere in una fabbrica di proprieta' italiana cosi' come in una azienda cinese. Finiamola con questo RAZZISMO D 'ACCATTO strisciante che UCCIDE le persone.

Noi quando parliamo di controlli non intendiamo quelli eseguiti soltanto dall'Ispettorato del Lavoro. Parliamo anche dei (numerosissimi, assillanti) controlli della Guardia di Finanza nelle aziende cinesi, alla minuziosa ricerca di qualsiasi minima irregolarita'. Oppure dei controlli frequentissimi, sempre nelle ditte di proprieta' cinese, di Polizia, Carabinieri, Polizia Municipale. Quante volte la Polizia di Stato ha fatto una ispezione all' "orditoio Luana" di Montemurlo? Probabilmente mai. E la Guardia di Finanza?


Cio' detto, desideriamo esprimere le nostre piu' sentite condoglianze alla Famiglia di Luana D'Orazio, e aderiamo alla raccolta fondi, organizzata dal giornale "LA NAZIONE" a favore della famiglia. Per donare cliccate sul link:







 
 
 

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