Sospeso il Magistrato Giorgianni per aver detto quello che pensa. La legge non e' uguale per tutti.
- ALBERTO PUCCI
- 1 nov 2021
- Tempo di lettura: 2 min
LUI NON PUO', NON SI CHIAMA BORRELLI O DI PIETRO...
Sospeso dalle funzioni e dallo stipendio il giudice Angelo Giorgianni, consigliere alla Corte d'appello di Messina, che il 9 ottobre scorso parlò a Roma dal palco dei no Green pass a piazza del Popolo.
Lo ha deciso la Sezione disciplinare del Csm, accgliendo la richiesta del procuratore generale della Cassazione Giovanni Salvi
Nel suo intervento a piazza del Popolo Giorgianni aveva detto che i manifestanti avevano dato un "preavviso di sfratto" a "coloro che occupano abusivamente i palazzi del potere" e aveva invocato nei confronti di questi ultimi una nuova Norimberga, chiedendo "giustizia per i morti , le privazioni, la sofferenza che hanno causato". La ministra della Giustizia Marta Cartabia aveva reagito dando incarico ai suoi ispettori di procedere ad accertamenti. Poi si era mosso anche il Pg della Cassazione, mentre al Csm il gruppo di Area aveva chiesto l'apertura di una pratica in Prima Commissione.
Certo, Giorgianni ha detto pubblicamente "parole forti", forse non del tutto condivisibili.
Ma non e' l'unico Magistrato nella storia italiana ad averlo fatto: altri in passato hanno contestato con veemenza e VIOLENZA , in pubblico e in diretta televisiva, provvedimenti legittimi del Governo in carica allora, senza essere sospesi e senza subire provvedimenti disciplinari.
Ci riferiamo in particolare a quando, nel luglio 1994, il "Pool Mani Pulite" di Milano , capeggiato dal Procuratore della Repubblica in carica Francesco Saverio Borrelli, in diretta tv su tutti i telegiornali MINACCIO', di fronte all'opinione pubblica le dimissioni se non fosse stato ritirato il "decreto Biondi", da loro definito, faziosamente, "Decreto Salvaladri". Un provvedimento che rimodulava la carcerazione preventiva in Italia, rendendola obbligatoria solo quando realmente necessaria.
Anche allora dei Magistrati, tra l'altro di alto rango, CONTESTAVANO APERTAMENTE UN PROVVEDIMENTO LEGITTIMO DEL GOVERNO, giusto o sbagliato che fosse quel decreto.
Nessuno ovviamente si azzardo' a proporne la sospensione dalle funzioni e dallo stipendio.
QUINDI, POSSIAMO DIRE CHE IN ITALIA LA NORMA VIENE APPLICATA IN MANIERA POLITICA E DISCREZIONALE, DUE PESI E DUE MISURE.
Ci sono Magistrati che hanno potuto parlare - e sproloquiare - liberamente. Altri che invece devono misurare le parole....

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